In gioventù, il famosissimo scrittore ha subito alcune terribili violenze nel suo Paese natale, il Cile: ecco chi era Luis Sepulveda.
È stato uno dei più grandi scrittori del ‘900, autore di capolavori famosissimi in tutto il mondo tra cui Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare: stiamo parlando di Luis Sepulveda, autore cileno molto prolifico e pluripremiato, morto nell’aprile 2020 dopo aver contratto il coronavirus Covid-19 nel febbraio dello stesso anno. Non tutti sanno che la sua è stata una vita piuttosto complicata, ricca di ostacoli da superare. Scopriamo qualcosa in più sul suo conto.
Luis Sepulveda, la biografia
Nato a Ovalle (Cile) il 4 ottobre 1949, sotto il segno zodiacale della Bilancia, Luis Sepulveda Calfucura ha origini spagnole: suo nonno era un anarchico andaluso fuggito nell’America del Sud per sfuggire ad una condanna a morte. Luis è nato in una camera d’albergo mentre i suoi genitori erano in fuga per motivi politici.
Lo scrittore è cresciuto a Valparaiso assieme al nonno paterno e ad uno zio. Già durante i primi anni scolastici, Luis ha manifestato un grandissimo amore per la scrittura, producendo storie e poesie per il giornalino dell’istituto. Dopo aver vinto una borsa di studio per l’Università Lomonosov di Mosca, il giovane si è trasferito all’estero. Ma è stato espulso dopo pochi mesi, per motivi mai completamente chiariti, ed è rientrato in Cile.
Qui si è diplomato come regista teatrale e ha iniziato a lavorare ad alcuni allestimenti teatrali e alla radio, continuando nel frattempo a scrivere i suoi racconti. Il successo è arrivato solo molto tempo dopo, quando la vita di Sepulveda aveva già avuto un totale cambio di rotta. Nel corso degli anni, infatti, lo scrittore, sebbene i tanti libri pubblicati, ha dovuto affrontare molte avversità.
Luis Sepulveda: gli arresti e i viaggi
In gioventù, Luis è diventato un militante del Partito Socialista. A seguito del colpo di Stato di Pinochet, lo scrittore è stato arrestato e torturato: per sette mesi è stato costretto a vivere in una minuscola cella, ed è stato liberato solo a seguito delle pressioni di Amnesty International. Poco tempo dopo è stato incarcerato una seconda volta, per le sue opere teatrali ispirate alle sue idee politiche.
In questa seconda occasione è stato condannato all’ergastolo, pena poi mutata in 8 anni d’esilio (di cui due trascorsi in carcere). E così Sepulveda ha iniziato a girare per il mondo. È stato in Brasile, in Paraguay e in Ecuador, poi in Nicaragua e infine in Europa, ad Amburgo. Dopo aver vissuto a lungo in Francia, è finalmente tornato in Cile, ma dal 1996 vive a Gijon, nelle Asturie (Spagna).
La vita privata di Luis Sepulveda
Anche la vita sentimentale dello scrittore ha subito grandi scossoni, in gioventù. Luis si è innamorato, giovanissimo, dell’altrettanto giovane poetessa Carmen Yañez. I due si sono sposati nel 1971 e hanno avuto un figlio, il piccolo Carlos. Ma solamente un paio d’anni dopo le divergenze politiche e il colpo di Stato in Cile li ha portati al divorzio.
Dopo aver subito violenze e torture, Sepulveda si è ricostruito una vita in Germania, dove si è unito in seconde nozze ad una donna tedesca. Anche questo matrimonio non è durato a lungo. Luis continuava a pensare a Carmen, che nel frattempo si era risposata (e poi divorziata) e aveva avuto un altro figlio, Jorge. Il destino ha dato loro una seconda possibilità: hanno celebrato il loro secondo matrimonio nel 2004 iniziando la loro vita insieme.
La morte di Luis Sepulveda
Lo scrittore nel febbraio 2020 è stato uno dei primi casi spagnoli di Coronavirus. Il 16 aprile dello stesso anno, come riportato da El Pais, è morto nell’ospedale di Oviedo in Spagna dove era ricoverato a causa di complicazioni dovuto al Covid-19.
2 curiosità su Luis Sepulveda
•È stato per anni un attivista militante nell’organizzazione ecologista Greenpeace: fino al 1987 ha lavorato come membro di equipaggio su una delle navi dell’associazione.
•Parla lo spagnolo, l’inglese, il francese e l’italiano.
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